Le cellule staminali sono cellule specializzate in grado di generare altri tipi di cellule all’interno dell’organismo. Esistono due tipi principali di cellule staminali: le cellule staminali embrionali e le cellule staminali adulte.
Le cellule staminali embrionali sono presenti all’interno dell’embrione durante le prime fasi di sviluppo e possono svilupparsi in qualsiasi tipo di cellula del corpo umano. Le cellule staminali embrionali sono oggetto di studio per la medicina rigenerativa e la terapia cellulare in quanto possono essere utilizzate per sostituire cellule danneggiate o malate all’interno del corpo.
Le cellule staminali adulte si trovano in diversi tessuti del corpo e hanno la capacità di rigenerare i tessuti stessi, ma solitamente sono meno versatili delle cellule staminali embrionali. Queste cellule possono essere utilizzate per trattare alcune malattie del sangue, come leucemie e linfomi, mediante trapianto di midollo osseo, ma possono essere utilizzate anche per rigenerare il disco intervertebrale.
Curare il mal di schiena cronico con la medicina rigenerativa personalizzata è finalmente possibile. All’Ospedale Ruggi D’Aragona il Dr Scrofani Raffaele ha eseguito i primi trapianti di cellule staminali autologhe, ovvero provenienti dallo stesso paziente.
In particolar modo è stato il primo in Europa a innestare le cellule staminali durante un intervento chirurgico alla colonna vertebrale.
Il mal di schiena è una patologia che colpisce il 97% della popolazione: si stima che in Italia sei persone su 10 ne soffrano ogni settimana a casa, come nel posto di lavoro. Alla base delle più comuni malattie che interessano la colonna vertebrale, quali la lombalgia, la sciatalgia e le ernie discali, c’è un iniziale danneggiamento del disco intervertebrale, visibile grazie alla risonanza magnetica. Con il passare del tempo i dischi intervertebrali, alti circa sei millimetri e composti di un nucleo polposo ricco per oltre l’80% di acqua, tendono a collassare e a perdere il loro contenuto determinando quel dolore vertebrale spesso invalidante.
“Questa terapia avanzata, attualmente non ancora utilizzata in ambito clinico utilizza cellule mesenchimali autologhe presenti all’interno del midollo osseo, prelevate dalla tibia dello stesso individuo durante l’intervento chirurgico. Il sangue midollare viene elaborato da sofisticate centrifughe americane, dove le cellule vengono isolate e moltiplicate fino a un numero ideale per favorire la rigenerazione”.
Le cellule staminali trapiantate stimolano la produzione di quelle sostanze che reidratano i dischi ottenendo anche l’effetto di spegnere il processo infiammatorio responsabile del dolore. Viene così ripristinato il livello originario di ammortizzazione del disco intervertebrale restituendo l’originaria elasticità che elimina il dolore cronico. “È come se queste cellule restituissero vita al disco danneggiato facendo tornare il tessuto da degenerato a sano e ripristinando la capacità biologica ammortizzante. Nel caso dei dischi intervertebrali il risultato è ancora più significativo”.
Tali innesti si possono utilizzare in molti interventi chirurgici per favorire la rigenrazione dei dischi intervertebrali, come nell’ernia del disoc, la stenosi lombare, la lombalgia cronica, la cervicalgia, e tante altre patologie chirurgiche e non.
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