L’interspinoso vertebrale è uno strumento utile nell’aiutare la colonna vertebrale a sostenere il peso del corpo in quel particolare segmento, ma l’indicazione resta tutt’oggi limita ad alcuni specifici casi, pena il fallimento totale dell’intervento chirurgico.
Tra gli ultimi dispositivi per trattare o prevenire particolari condizioni dolore lombari e sciatalgiche sono i cosidetti interspinosi.

Interspinoso posizionate tra due vertebre.
La moderna fisio-patologia discale si avvale dei concetti espressi da Wolfgang Rauschningche ben descive la degenerazione discale, definito oggi in tutte le sue componenti: anteriore (disco) e posteriore (faccette articolari). L’invecchiamento del disco intervertebrale è l’inizio della cascata degenerativa: tale casacta può essere interrotta attraverso l’uso di “devices” atti a preservare lo spazio discale e a ristabilire il corretto movimento delle faccette articolari.
Gli spaziatori interspinosi vengono utilizzati per il trattamento della lombalgia e per la sciatalgia bilaterale, oltre che preservare alcuni dischi ormai consumati.

Interspinoso tipo DIAM.
Il concetto di base dei dispositivi interspinosi si basa sull’osservazione che la sintomatologia dolorosa migliora con i movimenti di flessione con lo scarico di tensione sull’anulus posteriore del disco, il quale è considerato in molti casi il “generatore del dolore”.
Tale protesi funge da ammortizzatore e viene posizionata tra i processi spinosi dei livelli sintomatici del disco, riduce il carico sul disco e sulle faccette articolari e quindi allarga lo spazio del disco e del forame, alleviando i sintomi del paziente.
L’intervento chirurgico può essere eseguito in anestesia locale. Spesso i dispositivi interspinosi vengono utilizzati in combinazione con la decompressione foraminale selettiva.
Protesi da noi utilizzate: protesi statiche (X-Stop, Wallis), protesi dinamiche – compressibili (Viking, Diam, Coflex “U”)
- DIAM: è uno spaziatore in silicone che può essere inserito con risparmio del legamento interspinoso in modo da funzionare da “tension-band”.Esso è quello che prediligo per preservare ed allargare i forame dei metameri contigui. Mantiene la rigidità del compartimento posteriore dell’unità funzionale e trova pertanto indicazione quando si voglia mantenere la dimensione del canale radicolare.
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