Spondilolistesi o listesi vertebrale

Dr. Scrofani Raffaele

La spondilolistesi o listesi è una situazione patologica caratterizzata dallo scivolamento di una vertebra rispetto all’altra. Tale scivolamento può avvenire per diversi motivi che sono alla base della classificazione delle spondilolistesi:

  1. displastica: si associa ad una displasia dell’ultima vertebra lombare e della parte superiore del sacro con ipoplasia degli elementi posteriori che non sono più in grado di dare stabilità, favorendo così lo scivolamento vertebrale.
  2. istmica: è il tipo più comune ed è dovuto ad una lesione della parte interarticolare.
    Vi sono tre sottotipi. 1)consiste nella separazione della parte interna delle faccette articolari, delle lamine e dei processi spinosi posteriormente dal corpo vertebrale, dai peduncoli e dalle faccette superiori anteriormente. 2)  si verifica un allungamento della parte interarticolare senza separazione; è spesso conseguenza di ripetute microfratture. 3) è invece dovuto ad una frattura acuta dell’articolazione.
  3. degenerativa: soprattutto negli anziani ove si presentano fenomenii di erosioni a carico delle faccette articolari e perdita dell’integrità del disco intervertebrale.
  4. post-traumatica: insorge dopo una lesione traumatica della colonna in assenza di una frattura della pars interarticularis
  5. patologica: quando vi sono processi patologici  che interessino i peduncoli, la parte interarticolare e le faccette così come le forme iatrogene insorte dopo interventi chirurgici alla colonna

 

Spondilolistesi e spondilolisi.

Spondilolistesi e spondilolisi.

La spondilolistesi istmica (o spondilolisi) è causata dalla lisi della pars interarticularis (o istmo). La spondilolisi è invece l’interruzione di continuità dell’istmo vertebrale, ovvero dell’osso che che tiene uniti i processi superiori a quelli inferiori ed al processo spinoso.
La spondilolistesi si può associare ad una spondilolisi. La spondilolisi si può presentare dopo microtraumi ripetuti (cosiddette fratture da stress) quando l’istmo è poco resistente. Con il tempo, il corpo vertebrale tende a spostarsi in avanti e in basso rispetto alla vertebra sottostante (spondilolistesi).
In certi casi si avvia un processo riparativo che riunisce l’istmo, ma la vertebra risulterà allungata e spostata in avanti, è possibile che si rimargini solo da un lato. E’ tipica del livello L5-S1 e sembra presentarsi con maggiore frequenza negli sportivi che hanno condotto attività fisiche comportanti stress importanti (sollevamento pesi, football americano etc.). Tali stress determinano una progressiva riduzione di spessore degli istmi sino a determinarne la frattura. L’assenza degli istmi consente a due vertebre contigue di scivolare l’una sull’altra essendo questa componente vertebrale il “ponte” che garantisce la continuità tra le componenti posteriori di due vertebre contigue.

La spondilolistesi degenerativa è secondaria a quei fenomeni degenerativi progressivi a carico del nostro rachide. A livello delle faccette articolari lombari si determina lo spianamento della componente coronale della faccetta stessa predisponendo alla listesi. Si presenta più frequentemente a livello L4-L5 e maggiormente nella donna.Le altre forme di spondilolistesi sono assai più rare. Quella traumatica si può osservare a distanza di tempo da un trauma con frattura vertebrale trattata conservativamente, quella patologica è secondaria a spoindilodisciti o lesioni neoplastiche vertebrali solitamente secondarie ed infine quella post-chirurgica si può osservare come effetto a lungo termine di laminectomie più o meno estese.

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Vari gradi di spondilolistesi.

Le spondilolistesi, di qualsiasi natura siano, vengono classificate in base alla percentuale di corpo vertebrale scivolato: I Grado (<25%), II Grado (25-50%), III Grado (50-75%) e IV Grado (>75%).

Sintomatologia

Circa il 5-10 per cento dei pazienti che lamentano dolori alla schiena hanno una spondilolisi o spondilolistesi, ma il fatto del loro essere in una radiografia della colonna lombare non necessariamente significa che sono la causa dei sintomi.Il sintomo più comune della spondilolistesi è il mal di schiena.  Talvolta un paziente sviluppa la lesione (spondilolisi) in età giovanile e non presenta sintomi fino a quando nell’età adulta un improvviso movimento o uno sforzo non determinano un episodio di lombalgia o di lombosciatalgia acuta.

Dolore lombare o irradiato lungo la gamba.

Dolore lombare o irradiato lungo la gamba.

Lo scivolamento può presentare caratteristiche sia di sintomi che di evoluzione molto variabili.
Quando la spondilolistesi causa dei disturbi, essi possono essere la lombalgia e/o il dolore radicolare (sciatalgia). La gravità della lombalgia riflette il grado di instabilità della vertebra scivolata, mentre il dolore radicolare esprime il grado di stiramento o compressione dei nervi.
Si deve considerare che la rapidità dello scivolamento determina il quadro clinico, nel senso che aggravamenti anche molto importanti ma lenti possono essere ben tollerati dal soggetto, mentre aggravamenti rapidi provocano spesso disturbi gravi e invalidanti.
Di solito il dolore si allevia con l’estensione della colonna vertebrale e peggiora in flessione. Il grado di scivolamento non è direttamente correlato con l’intensità del dolore.
Oltre alla lombalgia questi pazienti possono avere anche un dolore radicolare. In questi casi allo scivolamento si associa un restringimento dell’area del forame di coniugazione, che è il canale osseo attraverso cui le radici nervose escono dal canale vertebrale. Questo restringimento (stenosi) determina un pinzamento o una compressione della radice nervosa.

Diagnosi:

La Rx convenzionale è ancora oggi l’esame più impiegato nella diagnosi di  spondilolistesi, e rimane la metodica più accessibile e più diffusa  per seguirne nel  tempo l’evoluzione.  La classificazione più usata è, come premesso,  quella di Meyerding; il grado di rotazione sagittale , essendo apprezzabile in listesi di alto grado (>50%), è utilizzato in altre forme di listesi ma non in quella degenerativa. Il raffronto tra i radiogrammi eseguiti in flessione ed in estensione – studio cosiddetto dinamico – valutando la stabilità della listesi,  aiuta a discernere il ruolo di questa da quello della stenosi nella genesi della sintomatologia, ed indirizza di conseguenza la terapia. La TC e la RMN completano la valutazione del tratto lombosacrale, nei termini già descritti per le  altre patologie.

Radiografie dinamiche ed RMN lombosacrali sono fondamentali per la diagnosi.

Radiografie dinamiche ed RMN lombosacrali sono fondamentali per la diagnosi.

 

Trattamento :
Il trattamento può essere di tipo conservativo o di tipo chirurgico. Il trattamento conservativo consiste in una visita fisiatrica con successiva fisioterapia mirata. Il  successo di tale terapia non sono è trascurabile tant’è che è la prima opzione laddove non siano presenti già deficit neurologici o il quadro clinico non sia di particolare gravità.

L’intervento viene riservato solo nei casi di una clinica grave o di un instabilità franca, e consiste nella stabilizzazione con viti peduncolari ed  nel posizionamento di uno spaziatore intersomatico (cage) nello spazio discale; quando vi sono anche dei sintomi radicolari allora è indicata anche una decompressione del canale vertebrale (laminectomia). E’ invece oggetto di discussione  e l’utilità del riallineamento delle due vertebre, in quanto non sembra necessario per la scomparsa dei sintomi ed in alcuni casi aumenta anche il rischio di un danno neurologico di tipo iatrogeno.

Stabilizzazione lombare con barre e viti.

Stabilizzazione lombare con barre e viti.

Dopo l’intervento il paziente viene fatto alzare la mattina dopo e dimesso dopo 3 giorni. Può riprendere subito una normale attività evitando grossi sforzi per circa uno o massimo due mesi.

Guarda: intervento per stabilizzazione vertebrale

Guarda: interspinoso

 

 

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